04/10/2011 - Dopo oltre dieci anni di carriera trascorsi nella NBA con la divisa degli Utah Jazz Andrei Kirilenko, diventato free-agent senza restrizioni lo scorso primo Luglio, ha deciso di tornare dove aveva mosso i primi passi da giocatore internazionale: il club del CSKA Mosca. Lasciato nel 2001, proprio per trasferirsi nello Utah, Kirilenko è sempre rimasto in buoni rapporti con il team moscovita e dopo un’estate di riposo si è accordato con il CSKA per un suo rientro in patria. AK47, come veniva soprannominato dai tifosi per via delle iniziali del suo nome accostate a quelle del numero di maglia, ha firmato un contratto triennale con l’opzione di rientrare nella NBA quando il lock-out terminerà. Dal momento che si trovava nello stato di free-agent senza restrizioni quest’ultima clausola non era obbligatoria, però, è stata aggiunta su richiesta del diretto interessato. “Sono felice di tornare con il team dove ho trascorso gli anni della mia adolescenza.” Ha affermato Andrei ai microfoni dell’Eurolega aggiungendo: “E’ un piacere ed un onore poter giocare davanti ai fans russi, agli amici e ai parenti.”.
Quando terminerà lo sciopero della NBA Andrei sarà free-agent quindi, se lo vorrà, potrebbe andare alla ricerca di un nuovo ingaggio e eventualmente liberarsi dal contratto con il CSKA oppure potrebbe anche considerare chiuso il capitolo NBA e restare nel Vecchio Continente. Al momento non rilascia nessuna dichiarazione in merito, ma il presidente del club Andrei Vatutin si dice comunque soddisfatto dell’accordo a prescindere di quale sarà la scelta di Kirilenko: “Ci rendiamo conto del rischio della sua possibile partenza a campionato in corso e ce ne assumiamo le responsabilità.” Esordisce Vatutin che poi conclude: “Anche se dovesse lasciare il team in uno o due mesi, dipende tutto da quale sarà il desiderio di Andrei, giocherà per noi comunque diverse partite e la sua partecipazione genererà di sicuro l’interessa di tifosi e mass-media nei confronti del nostro club. Quindi, a prescindere da quanto resterà, è una vittoria per entrambi i fronti.”